Sulla rotta del caporalato è un reportage giornalistico
nel quale vengono riportate esperienze ed impressioni personali dei soggetti principali
che agiscono nel contesto del lavoro agricolo stagionale.
Il centro delle interviste realizzate è stato il racconto degli operatori del settore e dei braccianti nelle campagne del cuneese.
La maggior parte di questi lavoratori sono migranti originari dell’Africa e dell’Asia, che si spostano su tutto il territorio italiano nella speranza di ottenere un contratto di lavoro stagionale regolare.
Il nodo centrale del reportage è la composizione di un racconto attraverso le storie dei protagonisti che vivono in prima persona:
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- storie di chi è riuscito, con tanti sacrifici, a raggiungere l’obiettivo di una vita migliore;
- storie di chi ancora non ce l’ha fatta;
- storie di chi lavora su vari fronti per aiutare i braccianti migranti stagionali affinché possano vivere e lavorare con dignità.
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Il progetto Sulla rotta del caporalato si pone il proposito di attuazione due degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite:
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Lavoro dignitoso e crescita economica e l’obiettivo |
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Consumo e produzione responsabili |
Il lavoro non è da intendersi concluso con la realizzazione del reportage.
L’impegno dei soggetti promotori del progetto è, infatti, proteso verso la creazione di una politica di coesione atta a ridurre la disparità sociale; è quasi inevitabile che si crei una divisione tra popolazione locale e ospiti del territorio, una barriera che toglie ogni possibilità di contatto tra due gruppi sociali.
Per questo è necessario un canale di comunicazione che faccia chiarezza su un contesto difficile, affinché si possa creare interazione tra la comunità locale ed i braccianti stagionali, nell’ottica di una cultura di solidarietà diffusa.
Il reportage, inoltre, si propone anche di far conoscere e divulgare le iniziative di istituzioni politiche del territorio e delle organizzazioni di produttori che abbiano intrapreso un percorso di rilancio occupazionale e di responsabilità sociale, attraverso l’inclusione di migranti e persone a rischio esclusione sociale.
*** EMERGENZA COVID-19 ***
Il nostro progetto originario è stato purtroppo interrotto dall’emergenza Covid-19, soprattutto per quanto riguarda la parte di divulgazione, ma noi non ci fermiamo. Abbiamo invece deciso di ampliare lo sguardo dell’opera, ponendo l’attenzione sulle conseguenze che la pandemia, la quarantena e la situazione contingente hanno causato a tutti coloro da noi incontrati nel corso dei primi mesi del progetto. È nostra intenzione quindi capire e riportare quello che avviene oggi nella filiera produttiva, da Sud a Nord della Penisola, esplorando cosa questa nuova dinamica comporta non soltanto per chi lavora nei i campi o per chi assiste i lavoratori agricoli stagionali, ma anche da tutti coloro senza il cui operato la macchina della produzione agricola non andrebbe avanti. Intervisteremo e reincontreremo personaggi politici, esponenti della filiera produttiva, enti del terzo settore e della società civile e naturalmente coinvolgeremo ragazzi che hanno lavorato nei campi in passato. |